Quest’anno ricorre il 65° del nostro dojo. Per celebrarlo al massimo abbiamo deciso di non festeggiare ma di praticare in maniera ancora più assidua, concentrando la nostra azione all’approccio multidisciplinare che da sempre ha contraddistinto l’insegnamento del fondatore Francesco Romani. Il 24 Novembre al palasport di Camaiore abbiamo effettuato una serie di esibizioni e, a seguire, gli esami per i settori karate e judo.
La mattina Massimo Palagi ha diretto una lezione incentrata sul kata Ten Chin, ideato dal Maestro Romani nella seconda metà degli anni Novanta e che rappresenta la sintesi della sua visione delle arti marziali rispecchiando tutto l’amore del Maestro verso le tre discipline che lo hanno seguito per tutta la vita. In questo kata si parte da seisàn e vi troviamo tecniche ed applicazioni sia di Judo che di Aikido. Nel pomeriggio Jonathan Chesi ha diretto una lezione sul kata Nipaipo di Shito Ryu, anch’esso con bunkai. Uno studio che ha visto il coinvolgimento degli atleti del judo e di aikido, per rimarcare l’approccio multidisciplinare che il nostro dojo ha sempre perseguito durante la sua storia.
A seguire sono stati effettuati gli esami kyu di 11 allievi del corso di Karate e di due judoka, che hanno conseguito il grado di shodan sotto la supervisione del Maestro Luca Lemmetti e dei tecnici del Budokan.
Lo stage è stato effettuato a margine del seminario nazionale di Aikido CSEN, dove il nostro Maestro Marco Mannocchi ha dimostrato una serie di tecniche basate su attacchi effettuati da un karateka per dimostrare l’efficacia di questa disciplina che al Budokan è stata da sempre affrontata con una didattica aperta allo studio delle altre discipline.
In 65 anni di Judo, Karate e Aikido il tatami del Budokan ha visto generazioni di atleti e tecnici che hanno seguito percorsi diversi, mantenendo sempre un legame molto forte con lo spirito che il Maestro Romani ha impresso nell’insegnamento di quelle che nel 1959 venivano definite “lotte giapponesi”.