La forza dei bambini

Oggi una bimba di 8 anni del corso di Judo mi manda questo disegno, dove dice che è triste perché le manca il Judo, lo stare assieme agli altri bimbi, quel “gioco serio” che praticano sul tatami e che li avvia a diventare grandi. Lo dedica “a Paolo e al Maestro Romani” (a proposito, grazie di cuore: sei bravissima!) e disegna un tatami dove il maestro Lemmetti li incita con un “forza bambini”. È di questi giorni la notizia di un’altra bimba di 10 anni della Sardegna che ha ritoccato il cartello “andrà tutto bene” attaccato al cancello di casa in “Non credo che andrà tutto bene, l’ho fatto solo perché lo volevano le mie maestre e i miei genitori”. Un pensiero genuino, altro che mancanza di ottimismo: i bambini sentono quello che succede, non hanno filtri, non pensano alle dinamiche politiche o economiche, né tantomeno a presunti complotti e non si lasciano sedurre da un cieco ottimismo che purtroppo ancora non è validato dalla realtà. Il loro pensiero è lineare, si esprimono con genuinità, semplicemente osservano e constatano la situazione. Cara Martina ritorneremo tutti a giocare assieme, bisogna aspettare ancora un po’. Nel frattempo te e i tuoi compagni state dietro ai vostri genitori perché loro vi stanno vicino e allo stesso tempo hanno bisogno di voi per andare avanti ogni giorno anche in questi periodi dove siamo costretti a stare in casa.

Stai certa che quel cancello grigio che hai disegnato chiuso, tra un po’ riaprirà! Promesso.

Grazie

Torna in alto